Assegno Unico 2023: le novità in legge di bilancio #adessonewsitalia
L’assegno unico universale per le famiglie con figli in vigore da marzo 2022 sta per essere modificato nel 2023 con la prossima legge di bilancio.
Vediamo di seguito quali aspetti potrebbero essere modificati, gli aumenti certi legati all’inflazione e i recenti dati Inps sulla situazione attuale.
AGGIORNAMENTO 30 NOVEMBRE 2022
In tema di assegno Unico lo schema di legge di bilancio approvato dal Governo e giunto ieri in Parlamento per la discussione, prevede che nel 2023 sarà maggiorato:
- del 50% per il primo anno di vita del bambino, e
- di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli, fino ai tre anni di vita del bambino.
- Inoltre viene resa stabile la maggiorazione prevista per i figli disabili maggiorenni fino a 21 anni, introdotta recentemente solo per il 2022.
Per verificare il possibile importo di assegno unico sulla base delle novità scarica lo strumento di calcolo 2023 (previsto l’aggiornamento gratuito in caso di modifiche) |
Vedi tutte le misure per le famiglie in Finanziaria 2023 testo aggiornato: gli aiuti per famiglie e pensionati.
Le novità 2023 per Assegno unico e Family act
La nuova ministra della famiglia e le pari opportunità Eugenia Roccella in una intervista al Sole 24 Ore aveva parlato piu in generale di un Piano strategico per la natalità che vedrà in campo diverse misure concrete tra cui anche la revisione dell’assegno familiare. L’assegno unico secondo il nuovo Governo non aiuta a sufficienza le famiglia piu numerose quindi l’intenzione della ministra Roccella è di rendere il sostegno proporzionale al numero dei figli: forse mettendo in secondo piano il fattore Isee, che giudica non ben calibrato.
Preferisce parlare quindi di quoziente familiare con la valutazione del reddito complessivo parametrato al numero dei componenti , come già in corso di definizione per la soglia di reddito per il diritto al Superbonus
Leggi per maggiori dettagli Superbonus 90% legato al reddito familiare
Riguardo alle altre misure già in preparazione collegate alla legge delega detta “Family act ” la ministra ha parlato dell’intenzione, convidisa con la ministra del lavoro Calderone, di un piano di welfare integrato ” che metta in pista tutti gli attori sociali e sostenga le neo mamme fin nel proprio domicilio .
Si conferma inoltre il
- potenziamento della rete degli asili nido finanziato dal Pnrr
- una nuova spinta al welfare aziendale detassato ( buoni spesa) Leggi su questo anche Premi di produttività l’imposta scende al 5%
- e per le PMI ( che potrbbero non avere le risorse da dedicare) un piano integrato di sostegni che veda il coinvolgimento di no profit, sindacati e grandi imprese per una mobilitazione collettiva a favore della natalità.
Leggi qui un riepilogo della misura nell’articolo Assegno unico tutte le regole e tabelle
Assegno unico universale: senza domanda. Gli aumenti 2023
Il direttore generale dell’Inps Tridico ha dichiarato poche settimane fa che dal prossimo anno non sarà necessario fare domanda per l’assegno unico a meno che non ci siano variazioni dei requisiti della famiglia ovvero :
- maggior numero di figli,
- raggiungimento dell’età che li esclude dall accesso (22 anni)
- modifica dell’Isee cioè variazioni di reddito o del patrimonio del nucleo familiare
Vale la pena anche sottolineare che l’assegno unico , come le altre prestazioni INPS , è correlato all’andamento dell’inflazione .
Quindi visto il recente forte innalzamento dell’indice dei prezzi degli ultimi mesi, a gennaio 2023 l’importo mensile sarà rivalutato almeno del 9% ( ipotesi di tasso a annuale 2022 ), anche senza alcuna modifica normativa
Il valore dell’assegno unico mensile dovrebbe passare quindi :
- da 175 euro a 196 euro, per le famiglie con ISEE a 15mila euro
- da 50 a 55 euro mensili, per chi ha un Isee superiore a 40mila euro.
Va detto che comunque anche le soglie ISEE di accesso saranno rivalutate.
L’assegno unico universale oggi
È stato pubblicato il 10 novembre dall’INPS l’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) che contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC). con riferimento al periodo marzo-settembre 2022.
SINTESI
Sono stati erogati complessivamente alle famiglie assegni per 8,9 miliardi di euro. La spesa relativa ai nuclei non percettori di RdC risulta pari a 8,5 miliardi di euro, in riferimento a una platea di circa
- 5,5 milioni di richiedenti e
- 8,8 milioni di figli beneficiari di almeno una mensilità;
L’importo medio mensile è pari a 233 € per richiedente e a 145 € per figlio.
I nuclei percettori di RdC con almeno una mensilità della prestazione integrata dall’assegno unico sono risultati 476mila, con riferimento a circa 804mila figli a carico, di cui poco più di 500mila appartenenti in via esclusiva a nuclei percettori di RdC
Per i nuclei non percettori di RdC, circa il 46% degli assegni pagati per figlio si riferisce a beneficiari appartenenti a nuclei con ISEE inferiore ai 15mila euro; circa il 20% dei figli, invece, appartiene a nuclei familiari che non hanno presentato ISEE.
Si ricorda che l’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore, senza maggiorazioni, va
- da un minimo di 50 €, in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 40mila euro,
- ad un massimo di 175 € per ISEE fino a 15mila euro.
Sempre nel mese di settembre, il 47% dei figli raggiunti dalla misura si concentrano al Nord, e si osservano importi medi più modesti avendo livelli di ISEE più elevato, mentre al Sud vi è una minore consistenza di beneficiari (34%) con importi mensili mediamente più alti
il valore minimo dell’importo si registra nella Provincia autonoma di Bolzano, 133 € , ed il valore massimo 167 € per ciascun figlio, si registra in Calabria.
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